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di Carlo Verdone, con C.V., Elena Fabrizi
(Italia, 1981)
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Il film inizia a Monaco. Mentre la compagna del protagonista sta facendo cuocere delle salsicce, riprese in primissimo piano, il nostro se ne sta seduto sul gabinetto, intento a diverso genere di produzione. Superato questo tipo di parallelismi, lo spettatore affronta la sequenza successiva: tirato lo sciacquone, la spazzola per il cesso si rompe. E il protagonista cerca di cavarlo dall'acqua servendosi dello spazzolino da denti. Il film continua in un viaggio verso Roma, dove diversi personaggi (interpretati dallo stesso Verdone) si recano per votare: un viaggio che privilegerà situazioni e temi analoghi (problemi di incontinenza per una nonna che si vuole simpatica, deretano della medesima esposto al contadino rimbecillito, gag irresistibili nelle latrine di un autogrill perché la porta si è bloccata). Segnalato come una delle promesse del nuovo cinema comico italiano (ma Nichetti, Moretti o Troisi sembrano Chaplin a confronto), perfetto esempio di equilibrio fra l'idiozia della comicità televisiva e la volgarità dell'evasione cinematografica, questo film di Verdone è soprattutto ciò che non avrebbe mai voluto essere, deprimente.
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Il film in Internet (Google)
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Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
da vedere assolutamente
da vedere
da vedere eventualmente
da evitare
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